L’incontro tra il Ministro dell’Economia e i sindacati si è concluso con un nulla di fatto: c’è distanza sulla riforma delle tasse. Si valutano manifestazioni.
Mentre il premier Draghi spinge per blindare la Legge di Bilancio, accolta in Aula da circa seimila emendamenti, si registra la rottura tra il governo e i sindacati sul taglio delle tasse. I sindacati ritengono che la riforma ideata del governo sia insufficiente e non vada a vantaggio dei lavoratori e dei pensionati a basso reddito. E si valutano manifestazioni.
Taglio delle tasse, rottura tra il governo e i sindacati. Si valutano manifestazioni
L’incontro tra il Ministro dell’Economia, Franco, e i sindacati, andato in scena il 29 novembre, si è concluso con una preoccupante fumata nera. I leader delle principali sigle sindacali infatti hanno bocciato il piano del governo per il taglio delle tasse. La critica è relativa al fatto che la riforma non avvantaggia i lavoratori e i pensionati a basso reddito. E l’ipotesi che circola è quella di una protesta.
Legge di Bilancio, presentati circa seimila emendamenti al testo
Per quanto riguarda la Manovra, il testo della Legge di Bilancio è stato accolto da circa seimila emendamenti al testo, indice del fatto che l’accordo raggiunto in Consiglio dei Ministri non soddisfa le forze che sostengono il governo.
Tra gli emendamenti presentati a Palazzo Madama ce ne sono diversi relativi alla proroga del pagamento delle cartelle esattoriali. Si chiede anche l’inserimento di una no tax area per i soggetti die età inferiore ai 30 anni.
Anche le pensioni tornano sul tavolo della discussione, così come il Reddito di Cittadinanza, che continua a non convincere parte del Centrodestra e Italia Viva.
Le forze politiche si compattano invece intorno alla richiesta di prorogare il Superbonus al 110% per le abitazioni unifamiliari. Fronte compatto anche sul tema delle bollette, con le forze politiche che chiedono un intervento per far fronte ai rincari.